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Il Bar => Giornale di Bordo! => Discussione aperta da: nephilem - 11 Settembre 2008, 21:43:19



Titolo: 11 settembre 2008 secondo nephilem
Inserito da: nephilem - 11 Settembre 2008, 21:43:19
Sono passati pochi giorni dal mio congedo... e strano a dirsi... ma mi sento un pesce fuor d'acqua... come se qualcosa mi mancasse. la mia vita era costruita solamente per il lavoro... e per il sentimento che ho nutrito e allevato in tutti gli anni di servizio... l'odio. Ora di certo che il mio stile di vita è radicalmente cambiato... mi ritrovo spiazzato... tutti attorno a me cercano di avvicinarsi, ed io puntualmente mi allontano, non mi fido di nessuno. La notte faccio fatica a dormire, e mentre il giorno il sonno esige il suo tributo. Se il mio precedente mestiere mi ha marchiato con indelebili cicatrici adesso di nuove se ne sono create, ma solamente per la mia inesperienza e sbadataggine... ero un tiratore scelto (la natura mi ha dotato oltre di una memoria fotografica anche di un'ottima mira) e con carrelli elevatori... trespalle, carro ponti, e muletti proprio sono una frana.
Come si dice le abitudini sono dure a morire, quindi un'utensile semplice come un martello lo impugno come se fosse uno sfolla gente.
Anche se il mio lavoro è svolto per molte ore sotto un sole che in questi giorni non dà tregua la mia carnagione rimane sempre chiara... e per uno che per anni ha preso la tintarella lunare... ecco che... lavorare con abiti civili... non preoccuparmi di nulla che non sia la puntualità. Rivedere i luoghi con la luce del sole, cambiano del tutto aspetto rispetto la notte, e spesso mi fermo ad osservare la gente passare, o solamente assaporare tutto ciò che in una notte non si può godere.
Della squadra di cui ne faccio parte sono il più giovane, e tra l'altro l'unico single... non che la cosa mi faccia piacere più di tanto, ma nella maggiorm parte delle discussioni sono automaticamente tagliato fuori... dover cambiare discorso sulle classiche domande: che lavoro facevi? o similari... per la mia sicurezza personale non posso farne parola. Di ciò, ha fatto sì che di me si è costruita uun'immagine di un ragazzo silenzioso e schivo... prodigo di attenzioni ma povero di parole... ed incapace di sorridere. Porto sempre con me il coltello d'ordinanza, unica arma che mi è stata concessa di tenere... ma solamente per motivi affettivi.

Siamo quasi giunti alla fine della settimana, e per la prima volta dopo numerosi anni posso pensare su cosa fare la domenica... una piccolo diletto che oramai avevo dimenticato.