Benvenuto! Accedi o registrati.
06 Maggio 2024, 00:24:39

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Ricerca:     Ricerca avanzata

33.087 Messaggi in 2.232 Discussioni da 1.437 utenti
Ultimo utente: niki
* Indice Aiuto Ricerca Accedi Registrati
+  Forum - Villarosani.it
|-+  Il Bar
| |-+  Quattro chiacchiere in compagnia
| | |-+  la vita e la morte
0 utenti e 1 Utente non registrato stanno visualizzando questa discussione. « precedente successivo »
Pagine: [1] Vai giù
Stampa
Autore Discussione: la vita e la morte  (Letto 2374 volte)
caluzzu


Gruppo: Bannati
*

Posizione: Curva de' Miluna
Stato: Scollegato Scollegato

Messaggi: 928

DIO mi ama,alcuni esseri umani no.


« inserita:: 10 Luglio 2008, 21:15:20 »

La vita e la morte sono due aspetti di una stessa medaglia che si completano a vicenda e fanno parte di un’unica e profonda realtà.

Mentre la vita, però, è desiderata e ricercata intensamente con tutte le forze, la morte è detestata ed è considerata una crudele nemica dalla quale è bene starsene lontani.
Anche se si cerca di non pensare alla morte e volutamente la si ignora, sarà lei che prima o dopo si interesserà comunque ad ognuno di noi il quale, anche se non se ne rende conto, può essere paragonato ad una persona in coda davanti al cancello di un cimitero, in attesa che arrivi il suo turno per varcarne la soglia non da semplice visitatore ma da protagonista.
Fare ragionamenti sulla morte è una cosa assai poco gradita alla maggioranza delle persone, perché questo è un argomento che rattrista e del quale, se possibile, non si vorrebbe mai sentirne nemmeno parlare perché la morte, diversamente dagli eventi belli e gradevoli che a volte accadono nella vita, è un ospite sgradito e indesiderato e, soprattutto, sempre inatteso.
E così – si pensa più o meno inconsciamente – è meglio non farne di questi tristi ragionamenti e, sei giorni su sette, ci si butta a capofitto nel lavoro e si attende con ansia la domenica per rilassarsi e divertirsi. Ma la domenica, purtroppo, passa in fretta e col lunedì si ricomincia la settimana e si pensa di nuovo alla successiva domenica. In questo modo si trascorre, quasi senza rendersene conto, i giorni, le settimane, i mesi, gli anni: tutti uguali.
Si sente, allora, un vivo desiderio di cambiamento e nasce il bisogno quasi vitale di inseguire nuovi obiettivi e di raggiungere nuovi scopi. Quale sarà la prossima meta desiderata? Pianificare le vacanze? Comperare quell’automobile che si è tanto desiderata? Attendere con ansia una promozione in ufficio? Che altro?
Tanti pensieri – spesso ritenuti importanti, se non addirittura urgenti – affollano la mente di tante persone ogni giorno: la squadra di calcio da seguire e sostenere, il pranzo con gli amici più cari da organizzare con cura, i figli che si stanno per sposare, l’ultimo film da vedere per sentirsi “alla pari” con gli altri, la settimana bianca da trascorrere con gli amici in montagna, l’automobile da portare in officina, il mutuo da pagare per l’acquisto dell’appartamento, la puntata della telenovela in TV da non perdere assolutamente, la dichiarazione dei redditi da compilare…
Se solo ci si sofferma per un istante a riflettere sulle considerazioni sin qui fatte, ci si rende inevitabilmente conto che spesso si vive la vita come in un sogno e che alla morte non ci si pensa quasi mai. Si pensa invece sempre e soltanto a come risolvere i propri problemi materiali ma, così facendo, non ci si rende conto che il tempo passa inesorabile e scorre veloce, come altrettanto scorre veloce la sabbia all’interno di una clessidra, e di fatto si ignora che anche la morte si avvicina a passi altrettanto veloci.
Ma ecco che un giorno la morte di un amico, di un conoscente o di una persona cara e amata – a causa ad esempio di un incidente o di una brutta malattia – ci porta brutalmente alla realtà e in un solo istante tutti quei sogni e quegli importanti impegni o problemi che si avevano svaniscono, così come svanisce una bolla di sapone, e ci si rende conto che la morte non può essere ignorata per sempre, e che fa parte della vita anche se a nessuno piace ammetterlo.
Non ci si è mai pensato più di tanto alla morte, né fatto molto caso ad essa perché si è continuamente presi da tanti pensieri quotidiani “importanti”. Ma ora, davanti a questa brutta notizia giunta come un fulmine a cielo sereno, ogni pensiero svanisce, ogni problema sembra insignificante e inconsistente e la morte, ad un tratto, è riuscita a ridimensionare tutto e a mettere in evidenza in modo quasi crudele l’estrema precarietà della condizione umana.

Nel momento in cui una persona cara viene a mancare, il mondo ci cade addosso; i nostri interessi vengono improvvisamente ridimensionati e il nostro modo di pensare cambia. Tutto quello che fino a quel momento era importante, urgente e fondamentale per la nostra vita, diventa marginale e quasi privo di importanza.
Le aspirazioni ed i progetti che avevamo per il futuro perdono all’improvviso di interesse. In un attimo la nostra vita cambia e ci appare diversa: più semplice, senza tante illusioni, senza aspirazioni né sogni; diciamo pure un po’ “vuota”.
Certo che, parlare della morte di una persona cara non piace a nessuno, tuttavia questo è comunque un momento molto importante perché fa riflettere su chi siamo, su dove andiamo, sul perché viviamo.
Può sembrare un paradosso, ma la morte di un nostro caro è un’esperienza senz’altro unica e traumatizzante, che però è comunque in grado di farci del bene spiritualmente, perché ci riporta alla realtà ed alla essenzialità delle cose, ci induce a riflettere su ciò che vogliamo fare veramente della nostra vita prima che arrivi anche il “nostro momento”, ci scuote dal torpore del vivere quotidiano e ci rende improvvisamente consapevoli di avere un grosso problema da risolvere: la nostra morte.
E così nuovi pensieri nascono nella nostra mente. A che servono ora i soldi ed i beni che abbiamo accumulati? Chi ci aiuterà a risolvere il problema di dover lasciar tutto perché è arrivata la nostra morte? A chi ci rivolgeremo? Che ne sarà di noi? Ha un senso affannarsi solo per le cose materiali di questo mondo? Qual è il bilancio della nostra vita? Cosa ci aspetta nell’Aldilà?
L’Apostolo Pietro non aveva alcun dubbio in merito a tutte queste domande e sapeva bene il senso delle cose e a chi rivolgersi ed è a Gesù, infatti, che si è rivolto ed è a Lui che ha chiesto:
«A chi ce ne andremo noi, Signore? Tu hai parole di vita eterna»
(cfr. Vangelo di Giovanni 6,68)
E dubbi non dobbiamo averne nemmeno noi, perché la risposta a tutte le nostre domande proviene solo da Gesù, che è l’unica Persona in grado di aiutarci in senso vero e profondo e che, se anche è vissuto più di duemila anni fa, attraverso il Suo Vangelo continua anche oggi ad incoraggiarci, e ci insegna il modo in cui si deve vivere per prepararsi ad affrontare serenamente il “nostro momento” – quando esso arriverà – e ci conduce poi dolcemente per mano in Paradiso assieme a Lui.
ü Avviciniamoci ora a Cristo e al Suo messaggio.
ü Ascoltiamo ora le Sue parole di vita eterna.
ü Decidiamo ora di seguire i Suoi consigli e facciamolo presto, con premura, perché il tempo «…passa in fretta e noi ce ne voliamo via» (cfr. Salmo 90,10)
ü cerchiamo ora la salvezza, che solo Cristo Gesù ci può dare, e non lasciamoci ingannare da false religioni, che possono avere la parvenza di verità e che magari ci appagano anche spiritualmente ma che, in realtà, sono solo tradizioni sbagliate e insegnamenti umani, contrari alla volontà di Dio.

La morte è un problema che ognuno deve affrontare da solo, individualmente, ma che si può risolvere soltanto con l’aiuto di Dio e seguendo la Sua Parola, che è scritta e racchiusa nella Sacra Bibbia
www.missiontimothee.fr 
Registrato

" border="0     é meglio un cane amico, che un amico cane
Pagine: [1] Vai su  
Stampa 
« precedente successivo »
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.4 | SMF © 2006-2007, Simple Machines LLC XHTML 1.0 valido! CSS valido!
Pagina creata in 0.895 secondi con 18 interrogazioni al database.