un buon lettore non è da definirsi tale se non ha letto almeno una volta un classico dell'800, Uno dei maggiori romanzi dell’Ottocento, quello che viene considerato il capolavoro tra le opere di Jane Austen, uno delle prime grandi narrazioni “impersonali” cioè scritte in terza persona.
Qualche parola sul romanzo. La Austen che ha vissuto e scritto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, viene considerata una delle prime voci ad alzarsi sulla condizione della donna e sulle difficoltà che incontra una personalità femminile libera ad essere accettata, a denunciare il fatto che la cultura forse appannaggio solo maschile e come il matrimonio fosse l’unica sponda riservata alle donne per conquistare rispetto e una certa autonomia.
Pubblicato anonimo nel 1813 (le spese di stampa a carico della scrittrice) dopo essere stato rifiutato da un editore, si afferma subito come un grande successo. L’ironia tagliente, la costruzione di personaggi decisamente comici, e nello stesso tempo un atteggiamento d’affetto e di indulgenza nei riguardi di tutti hanno reso possibile che un messaggio di forte denuncia nei confronti del modello sociale della provincia inglese potesse passare, determinando l’affermazione indiscussa della scrittrice.
recensione tratta da
www.ciao.it nephilem