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Autore Discussione: Personaggi del passato 2  (Letto 37216 volte)
osvaldo

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« inserita:: 12 Aprile 2009, 21:00:42 »

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« Ultima modifica: 11 Dicembre 2016, 12:43:30 da osvaldo » Registrato

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« Risposta #1 inserita:: 12 Aprile 2009, 21:28:43 »

Grazie Osvaldo per i tuoi racconti.

Mi vergogno un pò a chiedere spiegazioni sulla parola "Asìsti".
E' possibile che non riesco a traslare una parola dialettale dallo scritto alla sua versione orale?

Fatto sta che non so cosa vuol dire ... quindi non ho potuto godere della parte finale del racconto  timido
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« Risposta #2 inserita:: 12 Aprile 2009, 22:03:35 »

Grazie Osvaldo per i tuoi racconti.

Mi vergogno un pò a chiedere spiegazioni sulla parola "Asìsti".
E' possibile che non riesco a traslare una parola dialettale dallo scritto alla sua versione orale?

Fatto sta che non so cosa vuol dire ... quindi non ho potuto godere della parte finale del racconto  timido

Nessuna vergogna; voi giovani parlate, se lo parlate, un dialetto tradotto dall'italiano.Tranne qualche espressione tipica, le altre sono generiche.
Un esempio: a Villarosa c'è un Orazio, che tutti ancora chiamano Araziu. Così "esiste" veniva traslato in "asiste". Questa espressione oggi è rara. M.Gilormu era ignorante al massimo, ma era intelligente e sensibile. Era un tipo. Non certo come Momò, ma aveva la sua umanità, la sua correttezza: doti in ogni tempo rare.  Parlando di lui ho voluto introdurre il discorso sul carusato, su cui vorrei tornare solo se vedo una partecipazione attiva. Intanto ti ringrazio per il tuo interesse allo spaccato di vita di solo un secolo fa.
« Ultima modifica: 12 Aprile 2009, 22:08:46 da osvaldo » Registrato

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« Risposta #3 inserita:: 13 Aprile 2009, 00:30:04 »

Molto interesante osvaldo!
Certo ci sono cose che ormai sono quasi scomparse ma sarebbe bello magari raccogliere alcune storie del nostro paese.
Magari un libro.
Sono sicuro che ci sono molte persone giovani e meno giovani a cui farebbe piacere riscoprire la nostra storia.
Comunque ancora grazie osvaldo!
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« Risposta #4 inserita:: 13 Aprile 2009, 13:03:29 »

Sul CARUSATO mi ha fatto pensare molto la parte in cui dici che il monumento al minatore
Citazione
...avrebbe dovuto rappresentare non un uomo con elmetto rigido che allora esisteva ma veniva negato a quegli sventurati. Lo scultore avrebbe dovuto rappresentare un carusu di pirrera    o il crollo di parete causato spesso dal lesinare che si faceva sulla legname dell’armatura. Ricordo il commento adirato dei veri zolfatai che trovavano innaturale quel bassorilievo, lontanissimo dall’antica realtà vissuta  sulla loro pelle.

C'è sempre, e sempre stato storicamente, una sorta di corsa al bello nel voler rappresentare alcune realtà/situazioni ... quando poi la situazione reale è tutt'altra.

Il paragone che mi viene in mente è la reazione bigotta di quei prelati che difronte alla prima rappresentazione di un cristo non più biondo e con gli occhi azzurri grida al "blasfemo".
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« Risposta #5 inserita:: 13 Aprile 2009, 20:55:27 »

E' vero, Osvaldo, la realtà di allora non sempre viene rappresentata al meglio.
Io cito la circostanza delle bevutine nei giorni di festa ma, a parte questa sorta di tradizione, vi sono tante altre circostanze ed episodi che mi sono stati raccontati da alcuni dei pochi minatori ancora in vita, alcuni dei quali non conviene proprio scrivere in questo forum e che, al di là di tutto, ha fatto un po' comodo a tutti rimuovere dalle menti...
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« Risposta #6 inserita:: 13 Aprile 2009, 20:57:32 »

Maestro non capisco a cosa ti riferisci...

Ringrazio osvaldo per la storia vita raccontataci  :-D
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« Risposta #7 inserita:: 13 Aprile 2009, 22:00:41 »

E' vero, Osvaldo, la realtà di allora non sempre viene rappresentata al meglio.
Io cito la circostanza delle bevutine nei giorni di festa ma, a parte questa sorta di tradizione, vi sono tante altre circostanze ed episodi che mi sono stati raccontati da alcuni dei pochi minatori ancora in vita, alcuni dei quali non conviene proprio scrivere in questo forum e che, al di là di tutto, ha fatto un po' comodo a tutti rimuovere dalle menti...


M'associo a Cigliazza: non capisco proprio cosa vuoi comunicare. Se non ti dispiace vuoi far capire a chi non intende? Per quanto riguarda le "bevutine", sto parlando in generale, l'usanza non è perduta, anzi si è spostata al mondo giovanile non col "tocco" di boccali di vino, ma di superalcolici e.... altro di peggio.
« Ultima modifica: 13 Aprile 2009, 22:08:21 da osvaldo » Registrato

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« Risposta #8 inserita:: 14 Aprile 2009, 01:42:16 »

M'associo a Cigliazza: non capisco proprio cosa vuoi comunicare. Se non ti dispiace vuoi far capire a chi non intende? Per quanto riguarda le "bevutine", sto parlando in generale, l'usanza non è perduta, anzi si è spostata al mondo giovanile non col "tocco" di boccali di vino, ma di superalcolici e.... altro di peggio.


E' vero, avete ragione: parlo, oltre che delle mangiate e bevute, delle "zecchinette" dei giorni di paga, che permettevano a volte di portare il doppio salario a casa, mentre altre di non portarne proprio; parlo di mogli che, al fine di campare in qualche modo la prole, data la mancanza del salario settimanale, si arrangiavano; parlo del "pane e pane"; parlo dei ragazzini costretti a subire angherie e, a volte violenze, dai più grandi, etc...
Spero, con questi brevi accenni, di aver reso l'idea.
« Ultima modifica: 14 Aprile 2009, 01:45:34 da il maestro » Registrato

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« Risposta #9 inserita:: 14 Aprile 2009, 11:51:01 »

E' vero, Osvaldo, la realtà di allora non sempre viene rappresentata al meglio.
Io cito la circostanza delle bevutine nei giorni di festa ma, a parte questa sorta di tradizione, vi sono tante altre circostanze ed episodi che mi sono stati raccontati da alcuni dei pochi minatori ancora in vita, alcuni dei quali non conviene proprio scrivere in questo forum e che, al di là di tutto, ha fatto un po' comodo a tutti rimuovere dalle menti...


Ci vuole il traduttore simultaneo per capire  Amen
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« Risposta #10 inserita:: 15 Aprile 2009, 00:08:24 »


E' vero, avete ragione: parlo, oltre che delle mangiate e bevute, delle "zecchinette" dei giorni di paga, che permettevano a volte di portare il doppio salario a casa, mentre altre di non portarne proprio; parlo di mogli che, al fine di campare in qualche modo la prole, data la mancanza del salario settimanale, si arrangiavano; parlo del "pane e pane"; parlo dei ragazzini costretti a subire angherie e, a volte violenze, dai più grandi, etc...
Spero, con questi brevi accenni, di aver reso l'idea.


Ce ne capisco sempre di meno. Di miseria, bassezze e  lordure ce ne sono state sempre tante, prima, oggi e purtroppo disgraziatamente anche in avvenire. Quello che accenni tu è fuori dal nocciolo della mia presentazione: quella può divenire un'altra discussione aperta da te, se vuoi. Io ho trattato d'un personaggio col suo vizio e la sua virtù; d'un uomo ignorante, pensoso ed onesto, che m'ha fatto piangere e che ho perdonato di cuore quando ho conosciuto la sua storia lontana anni luce dalla mia proveniente da una famiglia di piccola borghesia. Senza quell' asìsti mastru Gilormu non avrebbe lasciato traccia alcuna nella memoria dell' anima mia, perchè la sua storia di lavoratore sarebbe stata una come tantissime altre. A differenza di una massa di superficiali, egli fu uomo semplice e schietto da cui è scaturita fuori una religiosità netta e verace che non ho mai riscontrata in tanti baciapile e "trituratori" di rosari. "Il maestro" non andiamo fora do scifu!, come si diceva una volta quando si divagava...
Qualunque macchia oscura avrai conosciuto dai tuoi "zolfatai" non conta per niente: l'importante è sentire Dio nella propria anima e comportarsi di conseguenza, come il Maestro che andò incontro alla morte per dare il forte esempio che dura nei millenni.
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« Risposta #11 inserita:: 15 Aprile 2009, 14:37:45 »

...M.Gilormu era ignorante al massimo, ma era intelligente e sensibile. Era un tipo. Non certo come Momò, ma aveva la sua umanità, la sua correttezza: doti in ogni tempo rare. Parlando di lui ho voluto introdurre il discorso sul carusato, su cui vorrei tornare solo se vedo una partecipazione attiva...



Carissimo, a questo punto sono io che non capisco: hai specificato quale fosse il "nocciolo" della tua presentazione, e pure lo scopo per cui hai trattato dei vizi e virtù di quel personaggio.
Il mio intervento voleva offrire un concreto spunto di riflessione al fine evidenziato sopra in grassetto, basato su tristi, freddi ma autentici racconti: e ancora mi vieni a dire che importa solo l'intimo rapporto di ciascuno di noi con Dio?
Non credo, allora, ci fosse bisogno di accennare al "vizio", come lo hai definito, del personaggio in questione, nè tantomeno di palesare l'intento di introdurre una discussione sul carusato o sulla vita nelle miniere!
A questo punto il tuo racconto sa, piuttosto di critica al bigottismo religioso, o di qualcos'altro che, al di fuori del discorso del carusato cui hai fatto cenno, non so proprio cosa possa essere.
Per cui non riesco nuovamente a capire che tipo di partecipazione attiva tu abbia richiesto.
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« Risposta #12 inserita:: 16 Aprile 2009, 02:30:41 »

Carissimo, a questo punto sono io che non capisco: hai specificato quale fosse il "nocciolo" della tua presentazione, e pure lo scopo per cui hai trattato dei vizi e virtù di quel personaggio.
Il mio intervento voleva offrire un concreto spunto di riflessione al fine evidenziato sopra in grassetto, basato su tristi, freddi ma autentici racconti: e ancora mi vieni a dire che importa solo l'intimo rapporto di ciascuno di noi con Dio?
Non credo, allora, ci fosse bisogno di accennare al "vizio", come lo hai definito, del personaggio in questione, nè tantomeno di palesare l'intento di introdurre una discussione sul carusato o sulla vita nelle miniere!
A questo punto il tuo racconto sa, piuttosto di critica al bigottismo religioso, o di qualcos'altro che, al di fuori del discorso del carusato cui hai fatto cenno, non so proprio cosa possa essere.
Per cui non riesco nuovamente a capire che tipo di partecipazione attiva tu abbia richiesto.

Maestro a parte che ti esprimi come un libro chiuso cmq il tuo commento sembra veramnete fuori luogo!
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« Risposta #13 inserita:: 27 Dicembre 2009, 23:26:07 »

                                       COME DONNA CLOTILDE SALVÒ IL SUO MATRIMONIO

                                                                             
« Ultima modifica: 11 Dicembre 2016, 12:56:11 da osvaldo » Registrato

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« Risposta #14 inserita:: 28 Dicembre 2009, 22:41:23 »

rimango sempre affascinata dai tuoi racconti, attendo con ansia il seguito della storia. Auguri e saluti ricambiati  Ciao Ciao 
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