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Autore Discussione: LETTURA BIBLICA SETTIMANALE  (Letto 25905 volte)
caluzzu


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« Risposta #30 inserita:: 05 Gennaio 2008, 07:50:26 »

Tatuaggio o no? Breve Risposta



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L'immediata e completa risposta alla domanda. "posso farmi un tatuaggio" è chiara e senza vacillare: NO-NO.

Basato sul fatto che questo marchio da "bestia" sulla pelle è "PER SEMPRE" e che la pelle è parte del corpo che è il tempio dello Spirito Santo: “16 ¶ Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17 Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo.” (1Co 3:16-17) Inoltre bisogna ricordarsi che il corpo non è nostro ma appartiene a Dio che ce lo ha dato e noi non abbiamo alcun diritto di profanarlo, perché siamo stati acquistati a caro prezzo con il sangue di Gesù. (Att 20:28)

Per quanto riguarda la Legge gli umani si inventato tutti i tipi di razionalizzazione per peccare e per trovare giustificazione per farlo.

Penso che questa domanda sulla Legge è intesa per neutralizzare la chiara referenza contro il tatuaggio che si trova in: “Non farete incisioni nella vostra carne per un morto, né farete alcun tatuaggio su di voi. Io sono l’Eterno.” (Lev 19:28 )

MA la Legge è ancora valida, altrimenti su quale base può Dio giudicare i popoli? Sotto Mosé la Legge era imposta esternamente, sotto Cristo la Legge è scritta su i nostri cuori (Grazia), ma in ogni caso deve essere mantenuta. Nel primo caso era imposta, mentre nel secondo viene mantenuta per amore di Cristo: “«Se mi amate, osservate i miei comandamenti,” (Gio 14:15)  “Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.” (Gio 15:14)

Essere "Sotto Grazia" non vuol dire che possiamo fare quello che vogliamo includendo ogni tipo di peccato, MA vuol dire che siamo abilitati dalla Sua GRAZIA di poter camminare nei Suoi Comandamenti: “Che dunque? Peccheremo noi, perché non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Così non sia.” (Rom 6:15)  Non è licenza di trasgredire dai Suoi comandi come vorremmo.

Da notare che Gesù giustificò ogni Sua azione riferendosi al Vecchio Testamento e a proposito disse: “Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota, o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto.” (Mat 5:18)  Se il Vecchio Testamento era valido per Gesù a giustificare ogni sua azione confermando che la Legge è valida per tutti i tempi finché tutto sia adempiuto, e tutto non è ancora adempiuto, allora è perfettamente logico che Essa sia valida anche per noi, vedi i 10 Comandamenti, nessuno dice che non sono più validi.

In questi giorni c'è una mania di moda nel mondo spinta dal maligno a danneggiare il tempio di Dio, ma la Bibbia è molto chiara sulle cose del mondo: “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui.” (1Gi 2:15)

Molto di più si può dire su questo soggetto, ma se uno è veramente di Cristo questo è sufficiente a prevenire che uno commetta questa cosa malvagia, senza vacillare.

Per chi è propenso a fare queste idiozie si chieda: "Perché voglio un tatuaggio?  Forse voglio migliorare l'opera di Dio?  Lo voglio fare per amore di Dio o è per allinearmi con questa cultura malvagia?" 

“Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Gal 2:20)

 
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« Risposta #31 inserita:: 05 Gennaio 2008, 13:23:57 »

LILLU' TUO FRATELLO E TUA SORELLA MI HANNO  DATO IL CALENDARIO 2008.
 GRAZIE, TOTO'
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« Risposta #32 inserita:: 05 Gennaio 2008, 17:32:26 »

LILLU' TUO FRATELLO E TUA SORELLA MI HANNO  DATO IL CALENDARIO 2008.
 GRAZIE, TOTO'
leggilo mi raccumannu ciao.
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« Risposta #33 inserita:: 26 Gennaio 2008, 11:01:42 »

IL GIUDIZIO E' VICINO

Poiché Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò ch'è occulto, sia bene, sia male.
Ecclesiaste 12:16

Così dunque ciascun di noi renderà conto di se stesso a Dio.
Romani 14:12

Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell'uomo ch'Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti.
Atti 17:30-31

E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio.
Ebrei 9:27

 
 
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« Risposta #34 inserita:: 09 Febbraio 2008, 09:14:28 »

 GESU CRISTO ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti.(1timoteo 2 v.6)   
« Ultima modifica: 09 Febbraio 2008, 09:29:53 da caluzzu » Registrato

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« Risposta #35 inserita:: 23 Febbraio 2008, 10:15:46 »

Preghiere che Dio non ascolta:
"Il Signore è lontano dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti".(Proverbi 15:29)
"Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue".(Isaia 1:15)
"Se nel mio cuore avessi tramato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato."(Salmo 66:18)
"Domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri." (Giacomo 4:3)
"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra; perciò riceverete maggior condanna."(Luca 23:14)
 
Preghiere che Dio ascolta
"Allora chiamerai e il Signore ti risponderà; griderai, ed Egli dirà: Eccomi! Se tu togli di mezzo a te il giogo, il dito accusatore e il parlare con menzogna" (Isaia 58:9)
"Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinchè il Padre vostro, che è nei cieli vi perdoni le vostre colpe."(Luca 11:24)
"Fino ad ora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, affinchè la vostra gioia sia completa."(Giovanni 16:24)
 
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« Risposta #36 inserita:: 03 Marzo 2008, 07:34:11 »

http://www.incontraregesu.it/meditazioni/religione_fede_cristianesimo.htm buona lettura
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« Risposta #37 inserita:: 22 Marzo 2008, 07:48:58 »

Ricordare i poveri


"Beato colui che si dà pensiero del povero! nel giorno della sventura l'Eterno lo libererà" (Sl 41:1) Il carattere di quest'uomo somiglia molto a quello di Cristo. I Egli ha contemplato come in uno specchio le fattezze del suo Signore e, come uno specchio, riflette il Suo carattere. Il cuore di Dio è rivolto verso di lui, e gli viene donato ogni bene necessario. È forse nella distretta colui che in misura delle sue possibilità ha aiutato chi era in distretta? Dio farà forse di meno per lui? No! "Nel giorno della sventura l'Eterno lo libererà. L'Eterno lo guarderà e lo manterrà in vita; egli sarà reso felice". Ma chi è che viene benedetto in questo modo? Non chi si libera da uno spettacolo penoso con una banale elemosina. Né chi mette a tacere la propria coscienza con doni che in realtà non gli costano nessun sacrificio, e poi allontana dai suoi pensieri il caso del povero, reclamando soddisfatto le benedizioni promesse a chi mostra compassione. [...] La benedizione viene pronunciata su quelli che si danno pensiero dei poveri, e che fanno il possibile, al costo del sacrificio di sé, per alleviare il problema della miseria umana. Questi saranno realmente benedetti, e la benedizione sarà la loro eredità inalienabile. Scrivo queste righe per tutti quelli chepensano solo per loro o fanno l'elemosina davanti a tutti per il propri orgoglio. Il mio cuore è gonfio; cos'altro dire? Vi supplico di darvi pensiero di questi poveri, e possa il Signore darvi intendimento.

Dio vi benedica!
 
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« Risposta #38 inserita:: 29 Marzo 2008, 07:32:01 »

Una vedova, in ribellione contro Dio per la morte di suo marito, aveva ordinato al marmista di incidere un sola parola sulla sua lapide: «PERCHE'?» Per anni rimase inconsolabile e piena di amarezza, fino al giorno in cui Gesù diventò il suo Salvatore. Fu allora che ella si recò dal marmista e gli disse: «Ora può dare risposta a quel PERCHE’... inciso sulla lapide di mio marito, aggiunga ...DIO LO SA». Ora che la vedova aveva scoperto la piena fiducia in Dio, sapeva che Lui non aveva potuto sbagliarsi.

Accettare la volontà di Dio, non perché la comprendiamo, ma perché abbiamo in Lui piena fiducia. Un giorno anche i discepoli si trovarono a non capire la ragione per cui Gesù agiva in una determinata maniera: infatti Pietro (che con il suo carattere impulsivo rassomiglia tanto a noi) mette in discussione quello che Gesù vuole fare. Ma il Signore, nel Suo infinito amore, lo rassicura dicendo: «Tu non sai ora quello che io faccio, ma capirai dopo» (Rif. Evangelo di Giovanni Cap.13 verso 7). Chi di noi non ha i suoi affanni, delle tensioni famigliari, insuccesso negli studi, problemi coi figli, incomprensioni col coniuge, disoccupazione, malattia, incidenti, lutti, etc, etc? Queste sono solo una parte di tutte quelle cose che non comprendiamo ma che cooperano al bene della nostra vita. Vi può sembrar strano, vero?

Ma poniamo attenzione anche al seguito del verso, che è quello che fa la differenza: SOLO QUELLI CHE AMANO DIO realizzeranno il piano di Dio, sia quando tutto va bene, sia quando siamo nell'afflizione, «...ben sapendo che l'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza. Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato» (Rif. Epistola ai Romani Cap.5 verso 4-5). Ora proprio a te, che ti stai chiedendo «perché tutte queste cose stanno capitando proprio a me», Dio dice di mettere la tua vita nelle Sue mani e di riporre la tua completa confidanza in Lui. Solo in tal modo potrai aggiungere ad ogni tuo «PERCHE'...» la frase di fiducia: «...DIO LO SA!»
 
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« Risposta #39 inserita:: 05 Aprile 2008, 13:53:28 »

L'essenza dell'idolatria (2 R 16:10-20)


Achaz, re di Giuda, "...non fece ciò ch'è giusto agli occhi dell'Eterno...!" (v.2). Egli aveva il senso delle cose degli uomini, perciò si confidava nell'uomo (v.7), rifiutando l'assistenza di Dio (1). Purtroppo questa è la condizione, consapevole e meno, in cui si trovano molte persone, anche se ufficialmente si professano credenti. Quello che Achaz mise da una parte (v.14) era l'altare degli olocausti che Dio ordinò a Mosè di costruire "secondo il modello mostratogli sul monte" (2). La tendenza è sempre quella di mettere da parte il modello divino per sostituirlo con ciò che attrae e soddisfa lo spirito dell'uomo (vv.10, 18). Il modello divino dell'altare degli olocausti era una figura di Cristo; esso doveva essere di rame, metallo che nella Sacra Scrittura tipifica "il giudizio di Dio sul peccato". L'insieme di tutto quello che accadeva presso l'altare di rame ci parla della croce: "senza spargimento di sangue non c'è remissione..." (3); infine, ci mostra l'essenziale dottrina della sostituzione. Da una lettura superficiale del nostro testo, si potrebbe ricavare l'impressione che il re Achaz abbia fatto bene a confidare nell'aiuto degli Assiri. Infatti, questi ultimi sconfissero coloro che in quel momento lo minacciavano. Ma le cose andarono proprio così? Achaz fu veramente reso libero? La risposta la troviamo in 2 Cronache (4). Ciò che fece Achaz si può ritenere la vera essenza dell'idolatria. La praticano tutti coloro che non avendo il senso delle cose di Dio, si allontanano dai Suoi modelli, facendosi attrarre e sedurre degli esempi offerti dal mondo, che finiscono, immancabilmente, col condurli ad una totale rovina. 1) cfr. Is 7:3-7 2) Es 27:1-8 3) Eb 9:22 4) cfr. 2 Cronache 28:19-25

Dio vi benedica!
 
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« Risposta #40 inserita:: 06 Giugno 2008, 22:49:57 »

 
"Il segno della croce: qual è il suo significato? I cristiani dovrebbero farsi il segno della croce?"

 La pratica di farsi il segno della croce è quantomai importante nella Chiesa Cattolica Romana, ma è praticata anche fra i greco-ortodossi e gli episcopaliani. La storia del segno della croce risale almeno a Tertulliano, il padre della Chiesa antica che visse fra il 160 e il 220 d.C. Egli scrisse: "Se ci mettiamo in cammino, se usciamo od entriamo, se ci vestiamo, se ci laviamo o andiamo a mensa, a letto, se ci poniamo a sedere, in queste e in tutte le nostre azioni ci segniamo la fronte col segno di croce".

In origine, ci si tracciava sulla fronte una piccola croce con il pollice o con un altro dito. Sebbene sia difficile indicare esattamente quando si passò dal tracciarsi una piccola croce sulla fronte alla pratica moderna di tracciarsi una grossa croce dalla fronte al petto e da spalla a spalla, sappiamo per certo che il cambiamento era già avvenuto entro l’XI sec. d.C., quando il Libro delle Preghiere di re Enrico fornisce l’istruzione di "segnare con la santa croce i quattro lati del corpo".

I cattolici trovano sostegno alla pratica del segno della croce anzitutto nei molti anni della loro tradizione ecclesiastica e, in secondo luogo, in Esodo 17:9-14 e Apocalisse 7:3; 9:4; 14:1. Sebbene questi passi parlino effettivamente di un segno sulla fronte come protezione dal giudizio di Dio, essi devono essere interpretati alla luce del loro contesto, in base al quale non c’è alcun motivo di credere che vi si prescriva il segno ritualistico della croce.

Nel XVI sec., uno dei princìpi centrali della Riforma protestante fu il sola Scriptura, secondo cui ci si doveva disfare di qualunque pratica che non si allineasse con la Scrittura. I Riformatori inglesi credevano che l’usanza del segno della croce dovesse essere lasciata alla libertà di coscienza dell’individuo, com’era stato scritto nel Libro delle Preghiere di re Eduardo VI: "...inginocchiarsi, farsi il segno della croce, alzare le mani, battersi il petto e altri gesti possono essere usati o abbandonati nella misura in cui giovano alla devozione di ciascuno, senza biasimo". In genere i protestanti hanno considerato il segno della croce come una tradizione che non aveva alcun sostegno nella Scrittura, o che era perfino idolatrica, e pertanto fu abbandonata dai più.

Benché la Bibbia non c’insegni a farci il segno della croce, esso non è privo di simbolismo biblico. La sua forma serve a ricordare la croce di Cristo. Storicamente, il segno è stato considerato anche la rappresentazione della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Mediante la fede nel Signore Gesù Cristo e nella Sua morte sostitutiva sulla croce, la salvezza è estesa in dono gratuito a tutta l’umanità. La Trinità è la dottrina della Deità: un unico Dio che esiste in tre distinte persone. Entrambe le dottrine costituiscono il fondamento sia dei cattolici che dei protestanti e sono certamente biblicamente fondate. Il segno della croce è stato associate in certi momenti a poteri soprannaturali come quello respingere il male, i demòni, ecc. Questo aspetto mistico del segno della croce è completamente falso e non può essere in alcun modo sostenuto biblicamente.

Mettendo da parte l’aspetto mistico, farsi il segno della croce non è né giusto né sbagliato e può essere positivo, se serve a ricordare a una persona la croce di Cristo e/o la Trinità. Purtroppo, non è sempre così, e molte persone eseguono semplicemente i movimenti del rito di segnarsi senza capire perché lo fanno. In ultima analisi, il segno della croce non è assolutamente richiesto ai cristiani perché non è insegnato dalla Parola di Dio.www.fontedivita.it
 
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« Risposta #41 inserita:: 10 Agosto 2008, 07:54:03 »

 

CHI É GESÙ CRISTO?

Gesù di Nazareth visse in Palestina duemila anni fa. La  sua vita e i suoi insegnamenti sono descritti nei quattro Vangeli, che si trovano nel Nuovo Testamento, che insieme all'Antico Testamento, compongono la Bibbia, ovvero "Le Sacre Scritture". Nell'Antico Testamento ci sono molte profezie che parlano della nascita, della vita, della morte, della resurrezione e della seconda venuta di Cristo sulla terra; sono state scritte centinaia di anni prima della nascita di Cristo, e si sono adempiute alla lettera.

Alcune profezie, per esempio, preannunziavano che Gesù Cristo sarebbe nato da una vergine a Betlemme, che sarebbe entrato a Gerusalemme cavalcando un asino, che sarebbe stato tradito e messo a morte per trenta monete d'argento, che sarebbe risuscitato, ed altro ancora.

Gesù Cristo stesso disse che sarebbe stato ucciso e che sarebbe risuscitato il terzo giorno (Matteo 28:6).

La Bibbia dichiara molte cose straordinarie su Gesù. Afferma che è il Figlio di Dio (Giovanni 3:18), che è Dio (Giovanni 1:1) e che non commise mai alcun peccato (Ebrei 4:15). Racconta che compì molti miracoli (Matteo 14:35-36), risuscitò i morti (Giovanni 11:43-44 ), consolò e diede la serenità interiore a molte persone (Luca 7:47-50).

Le persone che vissero con Gesù ed osservarono la sua vita da vicino, credettero che lui era veramente il Figlio di Dio ed alcuni suoi discepoli hanno messo per iscritto i suoi insegnamenti e i suoi miracoli, affermando che sono stati fatti realmente accaduti. La  certezza e la fede che i discepoli avevano in Cristo erano talmente forti da condurli anche alla morte, infatti, secondo dati storici, tutti i dodici Apostoli e molti altri suoi discepoli hanno subito il martirio.

 

LO SCOPO DI CRISTO

Duemila anni fa, circa, quando Gesù era fisicamente presente in Palestina, tutte le persone che lo hanno riconosciuto come il Salvatore mandato da Dio, il MESSIA, hanno ricevuto i benefici della Grazia di Dio col perdono dei peccati, guarigioni da malattie e da infermità, liberazioni da oppressioni e da possessioni diaboliche, etc..

Gesù operava potentemente in risposta alla FEDE che esercitavano coloro che accorrevano a lui, ma il più grande miracolo che Gesù faceva, e che fa ancora oggi, era la trasformazione del cuore delle persone che lo accoglievano. Esempi sono gli Apostoli, Maria Maddalena, Zaccheo, Lazzaro, il Centurione Romano e molti altri ancora; di altri non vengono riportati i nomi, ma sono descritti i meravigliosi e sconvolgenti incontri che hanno fatto con Cristo.

Anche dopo la sua ascensione al cielo le persone che lo accoglievano nel loro cuore sperimentavano la gloria, la potenza e l'amore di Dio in Cristo. Tra i più famosi ci sono: Paolo, che in seguito Gesù lo ha costituito apostolo, Luca, colui che ha scritto l'omonimo vangelo, Timoteo, Tito e molti altri.

Dopo circa tre anni dalla sua apparizione pubblica,  secondo come programmato da Dio, Gesù venne arrestato sotto falsa accusa e fu condannato a morte per mezzo della pena capitale utilizzata allora dai Romani: la Crocifissione.

Sulla croce, prima di spirare, Gesù  pronunziò una frase, che ci da il senso della sua consapevolezza del  compito a lui affidato e di quello che stava in quel momento realizzando. Gesù disse: Tutto è compiuto.

 

LA MORTE ESPIATRICE DI CRISTO

Con quell'atto ed in quel momento si realizzava alla perfezione il Piano di Salvezza per l'uomo. Gesù, morendo come l'Agnello di Dio, si sacrificava al posto di tutto il genere umano corrotto. Con la sua morte ha pagato la giustizia di Dio liberando dalla condanna tutti coloro che da quel momento in poi si sarebbero voluti accostare a Dio, più quelli del passato che, secondo le rivelazioni dello Spirito Santo, avevano posto fede in lui e nella sua opera.

Come segno di approvazione e garanzia della Redenzione, Dio ha risuscitato suo Figlio Gesù, il quale si è presentato vivente ai suoi discepoli, insegnando ancora le cose relative il Regno di Dio per quaranta giorni.

Gesù Cristo morendo sulla croce ha portato i peccati degli uomini  liberandoli dall'ira e dal giudizio di Dio. Solo Cristo ha potuto essere il sostituto,  in quanto non aveva commesso alcun peccato. Egli ha preso il posto dei peccatori e ha subito la punizione che l'uomo meritava. Gesù è morto, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Per questo Gesù è l'unica persona che ci avvicina a Dio.

 

QUELLO CHE CRISTO PUÒ FARE OGGI

Al terzo giorno, dopo essere stato crocifisso, morto e sepolto, è risuscitato e si è fatto vedere, prima dagli Apostoli e poi da altri discepoli. Dopo la risurrezione è rimasto con i discepoli per 40 giorni, dopodiché  è asceso al cielo.

Prima di ascendere al cielo ha comandato ai suoi discepoli di andare per tutto il mondo ad annunziare il VANGELO, la Buona Notizia: Dio ha provveduto per l'uomo un Salvatore e per mezzo suo si riceve il perdono dei peccati e la Vita Eterna.

Gesù ha pure promesso che sarebbe stato insieme a loro, ed insieme a quelli che sarebbero venuti in seguito, sino alla fine del mondo.

Il peccato è stato annullato per Cristo, la giustizia divina è stata completamente soddisfatta. Gesù Cristo ha pagato il prezzo pieno. Gesù è il solo Salvatore che Dio ha provveduto per l'uomo, come sta scritto: "In nessun altro è la salvezza, perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12).

Gesù adesso ci dice: "Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, ed io vi darò riposo". Egli può risolvere i problemi e può togliere le conseguenze presenti e future dei nostri peccati.

 

QUELLO CHE CRISTO FARÀ NELL'IMMINENTE FUTURO

In molti passi della Bibbia, sia nell'Antico Testamento che nel Nuovo Testamento, viene descritta la Seconda Venuta del Signore Gesù; in alcuni passi viene chiamata " il Giorno del Signore". Gesù, in diverse parabole e profezie, ci descrive come ed in quali circostanze avverrà il suo ritorno fisico sulla terra.

Nel Vangelo di Matteo 22:2 il suo ritorno viene rappresentato come un sposalizio; in Matteo 24:30, Matteo 25:19 e 25:31-32 è descritto che viene come Giudice.

 
 
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« Risposta #42 inserita:: 19 Agosto 2008, 19:48:33 »

  "Chi è lo Spirito Santo?"

 Esistono molte idee errate sull’identità dello Spirito Santo. Alcuni considerano lo Spirito Santo come una forza mistica. Altri intendono lo Spirito Santo come la potenza impersonale che Dio mette a disposizione dei seguaci di Cristo. Che cosa dice la Bibbia sull’identità dello Spirito Santo? Per semplificare, la Bibbia dice che lo Spirito Santo è Dio. La Bibbia ci dice anche che lo Spirito Santo è una Persona, un Essere con una mente, delle emozioni e una volontà.

Il fatto che lo Spirito Santo sia Dio si evince chiaramente da molte Scritture, inclusa Atti 5:3-4. In questi versetti, Pietro affronta Anania sul motivo per cui egli aveva mentito allo Spirito Santo e gli dice che non aveva “mentito agli uomini ma a Dio”. È una chiara dichiarazione che mentire allo Spirito Santo è mentire a Dio. Possiamo anche sapere che lo Spirito Santo è Dio perché Egli possiede gli attributi, le caratteristiche di Dio. Per esempio, il fatto che lo Spirito Santo sia onnipresente si vede in Salmi 139:7-8: “Dove potrei andarmene lontano dal tuo spirito, dove fuggirò dalla tua presenza? Se salgo in cielo tu vi sei; se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là”. Poi, in 1 Corinzi 2:10-11 vediamo nello Spirito Santo la caratteristica dell’onniscienza: “A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio”.

Possiamo sapere che lo Spirito Santo è davvero una Persona perché Egli possiede una mente, delle emozioni e una volontà. Lo Spirito Santo pensa e sa (1 Corinzi 2:10). Lo Spirito Santo può essere rattristato (Efesini 4:30). Lo Spirito intercede per noi (Romani 8:26-27). Lo Spirito Santo prende decisioni secondo la Sua volontà (1 Corinzi 12:7-11). Lo Spirito Santo è Dio, la terza “Persona” della Trinità. In quanto Dio, lo Spirito Santo può davvero fungere da Consolatore, così come promesso da Gesù (Giovanni 14:16, 26; 15:26).
 www.missiontimothee.fr
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