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| | |-+  Luglio, villarosa raddoppiava la sua popolazione
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Autore Discussione: Luglio, villarosa raddoppiava la sua popolazione  (Letto 8223 volte)
Rommel


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« inserita:: 25 Luglio 2008, 20:46:12 »

qualcuno molto avanti negli anni lo ricorderà meglio, ma ricordate Villarosa, in luglio, cosa diventava rispetto al resto dell'anno?

tra la prima decade di luglio e la festa di sangiacomo, arrivavano a Villarosa, sopratutto negli anni 60 e 70 migliaia di emigranti che trascorrevano le vacanze in paese.

Dal Belgio e dalla Germania, dove le scuole iniziavano a fine agosto, giungevano a villarosa con treni speciale direttamente da Liegi, Brussels, Namur e Charleroi, Dusserdorf, Bonn,Colonia...................dopo il 10 luglio, facevano il "congedo" come dicevano i belga,
e portavano utensili mai visti............cioccalata .............caramelle morbide, preparati per dolci..............
e poi
i più fortunati in auto con il rimorchio al seguito, attaccato all'opel cadet arancio, con i cagnolini nel cruscotto di dietro,

Villarosa, si popolava della sua gente, e di tradizioni e costumi dei paesi di acquisizione, modi di dire e francesismi sopratutto che sono rimasti nel linguaggio comune,

A CAVa= cantina=
U Velo= la bici
A buatta= la scatoletta...................
..............................................e poi tocca a voi raccontate la vostra...............
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« Risposta #1 inserita:: 25 Luglio 2008, 21:05:31 »

ti sei dimenticato che avevano come copri sedili pellicce che con quel caldo facevano la sauna e nello sterzo un grosso coprivolante rigorosamente di pelliccia anche quello.
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Rommel


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« Risposta #2 inserita:: 26 Luglio 2008, 11:05:58 »

pensa che non tutti venivano in macchina, pensa con il treno che viaggio quasi 48 ore
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« Risposta #3 inserita:: 27 Luglio 2008, 21:26:46 »

Ah, che bei ricordi! Io e mia sorella aspettavamo con ansia che arrivassero i miei zii a bordo di quel famoso treno, rigorosamente in ritardissimo! Ma poi il bello era mangiare i gauffrés e i cote d'or (cioccolatini)! Erano tempi bellissimi!
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Forza Juve!!!


« Risposta #4 inserita:: 28 Luglio 2008, 13:48:13 »

e non si può dimenticare il modo di vestire degli uomini che arrivavano dal Belgio ....
.... canottiera, pantaloncino, calza lunga rigorosamente bianca e sandali ai piedi!!
In più, capelli lunghi ricci e baffetto ....  eheh

Cmq era bello vedere tanta gente in giro per le strade...
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« Risposta #5 inserita:: 28 Luglio 2008, 14:32:13 »

sandali ai piedi..... e calzino RIGOROSAMONTE bianco ('nzammaddì i piedi prendono freddo...) Linguaccia
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« Risposta #6 inserita:: 29 Luglio 2008, 09:13:29 »

Era bello travarli in ogni luogo, compravano di tutto , dagli oggetti d'oro da Rocca o da la Duca agli oggetti i  più strani dai fratelli Di stefano o da Diana forni prefabbicati o materilai per bagni e pavimenti .Furono anni ricchi di lavoro per i fratelli Alessi e per Gioia ,i quali ,settimanalmente  con i camion favevano la spola" Villarosa- Belgio" trasportando la merce che gli emigranti avevano comprato   o che telefonicamente durante l'anno richiedevano : Nei mesi di Luglio e agosto era un continuo sentire  per le strade di Villarosa "savà savà" e quando  ti incontravi con qualche emigrante tuo parente o ex vicino  il saluto più stretto  consisteva nel darti i famosi 3 baci.
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« Risposta #7 inserita:: 29 Luglio 2008, 09:36:49 »

ciao cuggini lontani,

infatti e un po come raccontate voi..magari un po esagerate certe cose, ma era proprio cosi,

io sono nato nel 77 e fino al 1998 venivo ogni anno a Villarosa, noi qui aspettavamo la fine giugno per preparare tutto per questo lungho ma tanto bel viaggio in treno, dove ogni stazione era spettacolare, ogni fermata prendevame acqua fresca nelle fontane.

dopo 4 ore di ritardo vedevamo da lontano la stazione con tutta la famiglia che ci aspettava. forse voi non potete capire quand'era bello per noi il percorso tra la stazione e il paese, quelle luci, l'odore, e poi vedere che dopo un'anno non tante cose erano cambiate.

io ho fatto tutta la mia gioventu  in luglio da voi, e tanti amici ne ho avuto, tutti i miei cuggini li.

il primo giorno  lo stress di attraversare il paese dal cantire fino al 'chianu di giugnu dalla nonna, e incontrare poco  a poco gente che conoscevamo.

il mercoledi dalle 10 al mercato per comprare "cassette" di Ramazzotti, o grignani.ecc
e poi la tanta aspettata fiera, con i cantanti, le serate sul corso a provarci con le ragazze villarosane che ci faccevano impazzire della loro semplicita.
per noi Villarosa era il paradiso, vedere la liberta, la semplicita di un paese dove non c'era niente ma allo stesso tempo aveva tutto quello che sogniavamo qui in Belgio.
io ho conosciuto le serate dove andavo a vedere i miei cuggini GAngichiodo ( franco e salvatore) giocare la partita al campo e poi l'indomani al bar restavo con loro e guardavo per ore questi ragazzi che parlavano della partita della sera prima.

communque una cosa vera e che io fin da piccolo potevo restare tutta la giornata attraverso tutto il paese cosi piccolo senza problema e senza insicurezza, coasa che oggi e molto cambiata, certo qui da noi, non so se li e la stessa cosa

baci

ciao
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« Risposta #8 inserita:: 29 Luglio 2008, 23:37:01 »

si viaggiava tanto per arrivare e poi come avete raccontato, ognuno a suo modo, si portava via un pezzo di paese.
I viaggi, traslochi, erano spesso fatti in momenti diversi.
Si emigrava con poco, poi con 2 spiccioli da parte si comprava la casa in belgio o germania e siccome c'era spazio, e di emigranti che partivano ne avevamo tanti si spediva di anno in anno un pezzo della propria vita, un mobile, un quadro, con i camion che facevano la spola con l'estero.

Era la vita di allora, c'era chi partiva, chi restava e anche chi andava e tornava.
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