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Autore Discussione: Lezioni di Siciliano...  (Letto 125476 volte)
shark


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« Risposta #15 inserita:: 21 Febbraio 2008, 19:20:26 »

Il passato.

Il passato prossimo del verbo Essiri. Usato rarissimamente

I' aju statu
tu ha statu
iddu ha statu
nuatri hamu statu
vuautri hatu statu
diddi hanu statu

Esempio: Aju statu a Roma na para di voti.(Mi sono recato  a Roma almeno un paio di volte)

Il passato remoto. Molto usato.

I fuju
tu fusti
iddu fu
nuatri fummu
vuautri fustivu
diddi furu(nu)

Esempio: Antura fuju a chiazza (Poco fa sono andato in piazza)



« Ultima modifica: 23 Febbraio 2008, 22:33:54 da shark » Registrato



pazzotranquillo


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« Risposta #16 inserita:: 21 Febbraio 2008, 19:57:16 »

Primo dubbio:

Iddru = Iddu?

Ci tengo a far luce in merito!

Si scrive IDDU, ma si pronuncia IDDRU
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yulia

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« Risposta #17 inserita:: 21 Febbraio 2008, 21:18:40 »

Grazie ad Arso e Shark: due ottimi maestri    Muto

... e grazie a Pazzotranquillo per la precisazione...
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shark


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« Risposta #18 inserita:: 21 Febbraio 2008, 22:20:48 »

Ci tengo a far luce in merito!



Accatta na lampadina di 100.

(compra una lampadina da 100 w)
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« Risposta #19 inserita:: 21 Febbraio 2008, 22:28:20 »

Accatta na lampadina di 100.

(compra una lampadina da 100 w)

 superlollazzo
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« Risposta #20 inserita:: 22 Febbraio 2008, 01:40:42 »


Ci tengo a far luce in merito!

Accatta na lampadina di 100.

(compra una lampadina da 100 w)



 superlollazzo superlollazzo superlollazzo
Mi faciti moriri!

A proposito, verbo FARE:


Presente
I fazzu
tu fà
diddu fà
nuatri facimu
vuatri faciti
diddi fànu

Passato remoto
I fici
tu facisti
diddu fìci
nuatri fìcimu
vuatri facistivu
diddi ficiru

Imperfetto
I facìva
tu facivatu
diddu facìva
nuatri facìvamu
vuatri facìvavu
diddi facìvanu

Futuro
I haiu à fari (si utilizza la forma che in italiano viene tradotta con Io devo fare)
tu ha fari
diddu hada'ffari*
nuatri hama'ffari*
vuatri hata'ffari*
diddi hanu à fari
*Occorre precisare che foneticamente ci avviciniamo alla forma contratta dei verbi inglesi.
« Ultima modifica: 22 Febbraio 2008, 01:49:13 da Zio d'America » Registrato



shark


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« Risposta #21 inserita:: 22 Febbraio 2008, 08:32:23 »

In realtà il futuro semplice nel dialetto siciliano non esiste, come esposto dal collega Zio.  Aggiungo che è consuetudine utilizzare  una sorta di condizionale:

Dumani avissi a ghiri a Catania.

(Domani dovrei andare a Catania)
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yulia

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« Risposta #22 inserita:: 22 Febbraio 2008, 12:53:03 »

Accatta na lampadina di 100.

(compra una lampadina da 100 w)

 

 superlollazzo superlollazzo superlollazzo
Mi faciti moriri!

A proposito, verbo FARE:


Presente
I fazzu
tu fà
diddu fà
nuatri facimu
vuatri faciti
diddi fànu

Passato remoto
I fici
tu facisti
diddu fìci
nuatri fìcimu
vuatri facistivu
diddi ficiru

Imperfetto
I facìva
tu facivatu
diddu facìva
nuatri facìvamu
vuatri facìvavu
diddi facìvanu

Futuro
I haiu à fari (si utilizza la forma che in italiano viene tradotta con Io devo fare)
tu ha fari
diddu hada'ffari*
nuatri hama'ffari*
vuatri hata'ffari*
diddi hanu à fari
*Occorre precisare che foneticamente ci avviciniamo alla forma contratta dei verbi inglesi.


 Braaavo!

Se continuate così, o cari maestri, penso che imparerò il siciliano in un mese  Muto
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yulia

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« Risposta #23 inserita:: 22 Febbraio 2008, 12:54:52 »

In realtà il futuro semplice nel dialetto siciliano non esiste, come esposto dal collega Zio.  Aggiungo che è consuetudine utilizzare  una sorta di condizionale:

Dumani avissi a ghiri a Catania.

(Domani dovrei andare a Catania)

mmm... Ghiri = andare ... E per dire "io vado" ?
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arsodibastoni


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« Risposta #24 inserita:: 22 Febbraio 2008, 13:19:27 »

il verbo andare (iri,ghiri soprattutto nell'enjambement) è un verbo irregolare

presente
io vado= i vaiu
tu vai= tu và
egli va= iddu và
noi andiamo=nuantri iamu
voi andate =vuantri iti
essi vanno= iddi vannu

pass remoto
io andai= i ìu
tu andasti=tu isti
egli andò= iddu ì
noi andammo=nuantri immu
voi andaste= vuantri istivu
essi andarono=iddi iru

participio passato= iutu
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Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia (T.C.)
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« Risposta #25 inserita:: 22 Febbraio 2008, 13:23:40 »

il verbo andare (iri,ghiri soprattutto nell'enjambement) è un verbo irregolare

presente
io vado= i vaiu
tu vai= tu và
egli va= iddu và
noi andiamo=nuantri iamu
voi andate =vuantri iti
essi vanno= iddi vannu

pass remoto
io andai= i ìu
tu andasti=tu isti
egli andò= iddu ì
noi andammo=nuantri immu
voi andaste= vuantri istivu
essi andarono=iddi iru

participio passato= iutu

Ma lei è proprio un professore di classe, mi parla anche di enjambement...  Buono!

Arso in un'altra discussione usavi la parola "serrare". Potresti spiegarmi cosa significa?
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U cani muzzica u strazzatu...


« Risposta #26 inserita:: 22 Febbraio 2008, 14:46:16 »

Ma lei è proprio un professore di classe, mi parla anche di enjambement...  Buono!
Arso in un'altra discussione usavi la parola "serrare". Potresti spiegarmi cosa significa?

 LOL LOL  superlollazzo superlollazzo  superlollazzo   eheh eheh
Scusate se m'intrometto fra voi professori...Ma ora spiegate a yulia che significa SERRARE...
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E respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini (L.B.)
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« Risposta #27 inserita:: 22 Febbraio 2008, 14:59:01 »

LOL LOL  superlollazzo superlollazzo  superlollazzo   eheh eheh
Scusate se m'intrometto fra voi professori...Ma ora spiegate a yulia che significa SERRARE...

Ciao Cigliazza...
Dalle tue risate sento odor di triplo zagagliamento mortale carpiato...  Pomodoro

Cosa significa?  Please!?
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« Risposta #28 inserita:: 22 Febbraio 2008, 15:04:36 »

Visto che questo è un topic retto da docenti unversitari e che tratta argomenti letterari sono andato a cercare il significato di "serrare" presso il sito degli accdemici della crusca ed è questo quello che ho trovato (spero potrà esserti utile yulia):   superlollazzo  superlollazzo

 SERRARE.
   
Impedire, che, per l' aperture, non entri, o esca cosa alcuna, opponendo a ciascheduna lo strumento suo proprio, come il coperchio alle casse, le 'mposte, e gli sportelli agli usci, e alle         finestre: e dicesi ancora serrare di tutte le cose, che s' aprono, come suo contrario, come borsa, libri, ec. Lat. claudere.

<Dante nel Paradiso, canto 6>-Dan. Par. 6. Con costui pose il Mondo in tanta pace, Che fu serrato a Iano il suo delubro.
<[Giovanni] Boccaccio Novella 15, numero 25> Bocc. n. 15. 25. E, tornatosi dentro, serrò la finestra.  E nov. 78. 9. Accostatosi alla cassa, dove serrato era il marito.
<Petrarca nel Sonetto 105.>  Petr. Son. 105. Tal m' ha in prigion, che non m' apre, ne serra.
<Dante nell'Inferno, canto 17>--Tes. Br. 1. 16. Se alcuna cosa si leva dinanzi del corpo, ella serra in se la similitudine di quella cotal cosa.
« Ultima modifica: 22 Febbraio 2008, 15:06:22 da tarzan » Registrato




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« Risposta #29 inserita:: 22 Febbraio 2008, 15:18:51 »

Visto che questo è un topic retto da docenti unversitari e che tratta argomenti letterari sono andato a cercare il significato di "serrare" presso il sito degli accdemici della crusca ed è questo quello che ho trovato (spero potrà esserti utile yulia):   superlollazzo  superlollazzo

 SERRARE.
   
Impedire, che, per l' aperture, non entri, o esca cosa alcuna, opponendo a ciascheduna lo strumento suo proprio, come il coperchio alle casse, le 'mposte, e gli sportelli agli usci, e alle         finestre: e dicesi ancora serrare di tutte le cose, che s' aprono, come suo contrario, come borsa, libri, ec. Lat. claudere.

<Dante nel Paradiso, canto 6>-Dan. Par. 6. Con costui pose il Mondo in tanta pace, Che fu serrato a Iano il suo delubro.
<[Giovanni] Boccaccio Novella 15, numero 25> Bocc. n. 15. 25. E, tornatosi dentro, serrò la finestra.  E nov. 78. 9. Accostatosi alla cassa, dove serrato era il marito.
<Petrarca nel Sonetto 105.>  Petr. Son. 105. Tal m' ha in prigion, che non m' apre, ne serra.
<Dante nell'Inferno, canto 17>--Tes. Br. 1. 16. Se alcuna cosa si leva dinanzi del corpo, ella serra in se la similitudine di quella cotal cosa.

 superlollazzo  fuso  stupito  azzzz     timido

emh... Quindi Shark è anche un docente di otturamento a doppio manico?  timido

Fa il dentista?  Boh!
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